Lettera ad una consorella figlia di San Camillo (2) Vangelo del giorno.

Nella sua Misericordia...Per la Misericordia!

Seconda lettera del giorno 09/02/2016  


Osservanti o Obbedienti ?
Sorella carissima
Pace a te! Si, la mia prima parola oggi per te è un augurio di pace. Non la pace del mondo, ma la pace di Cristo che riempie di forza e di serenità. La pace del mondo è soltanto tregua, spesso una illusione e rassomiglia ad una cipria che nasconde ma non cura l'inquietudine profonda del cuore umano. La pace di Cristo invece nasce da un abbandono confidente all'Onnipotente, nasce dalla certezza che Dio ha in pugno la vita e la storia. Questa pace, per tanto, resta anche in mezzo alle più orribili prove. Sia sempre con te questa pace di Dio perché anche tu possa essere strumento di pace. Come promesso, ti scrivo anche oggi qualche riga sperando che mi leggerai.
Parliamo subito del Vangelo perché quello di oggi, come avrai notato, è di una serietà unica. Gesù tocca un tasto tanto vero ma confesso che è anche un messaggio scomodo che ti da una scossa forte.
Di che cosa si tratta? molto semplice; telo riassumo cosi: è la denuncia di una prassi che, sotto la maschera di fedeltà esteriore, non rispetta l'intenzione del Signore. Tutto qua, cioè un invito alla COERENZA E VERITA. Cristo ci vuole veri e no falsi!  Solo che è molto facile essere falsi! Ti do un esempio, si grida spesso dicendo: "siamo fratelli o siamo sorelle": a parole! ma poi nei fatti, siamo invidiosi, malevoli, pronti a tagliare e cucire e ad interpretare sempre male le azioni del prossimo! hai capito sorella? È facile anche essere incoerenti. Nella nostra vita quotidiana come consacrati, nella vita comunitaria, il desiderio di essere sempre apprezzati o considerati perfetti ci spinge a volte a attenersi di più alle cose secondarie, tralasciando quelle importanti. Di sicuro Dio non può essere ingannato, inganniamo noi stessi e gli altri soprattutto. 
Di fronte agli scribi e farisei, Gesù difende i suoi discepoli e smaschera ogni modo ipocrita o sbagliato di vivere il nostro rapporto con Dio: ESSERE o APPARIRE? Cosa curare: l'INTERIORE o l'ESTERIORE? Cosa rispettare: Comandamento di Dio o tradizione degli uomini? cosa fare: PULIRE o PURIFICARE?
La risposta sembra facile quanto meno ovvia eppure difficile perché è facile nonché comodo scambiare l'amore della legge con il legalismo. Ma il Vangelo dice chiaramente che il legalismo è santità esteriore, apparente e non c'entra niente con le esigenze radicali di Cristo. Il legalismo crea degli osservanti, cioè persone che si adeguano alla norma e basta, non crea degli obbedienti, cioè persone capaci di  cogliere lo spirito della legge, interpretare la volontà del Legislatore, arrivare al fine della Legge che è l'amore! L'apparire o l'attenzione smisurata all'esteriore ci ruba la cura dell'interiore e rende il nostre "essere" una facciata. Cosi come l'attaccamento cieco alla tradizione corona e rinforza i vizi e gli sbagli secolari, affoga e spegne la novità, chiude ogni possibilità di progresso, restringe e schiavizza.
Sorella carissima, È urgente distinguere tra Comandamenti di Dio e aggiunte umane. Le aggiunte umane, le spiegazioni, le tradizioni si sovrappongono spesso alla Parola di Dio fino a nasconderla completamente. Nella sua misericordia, confessiamo le nostre incoerenze, le nostre falsificazioni della religione. Per essere veri testimoni della misericordia, difendiamo la verità della Legge, liberiamo il nostre fare o vivere da ogni legalismo o desiderio vano di apparire. Dice il saggio dell"Imitazione di Gesù Cristo": "non sei migliore quando sei lodato, non sei peggiore quando sei incolpato, sei quello che sei! Deus testis est! (Dio essendo testimone). Impegniamoci allora ad "agir rettamente e rimettere il resto nelle mani di Dio. Il Signore vede il cuore e quindi valuta a suo modo" (M. G. Vannini Lett. 103)
Buon cammino nella sua Misericordia e per la Misericordia
Un confratello figlio di San Camillo.
                                                                                                           Padre Modeste

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